Raquel Welch, nome d'arte di Jo Raquel Tejada (Chicago, 5 settembre 1940 - Los Angeles, 15 febbraio 2023)
E' un'attrice statunitense.
Considerata tra le più grandi sex-symbol del cinema Hollywoodiano, la Welch negli anni è riuscita a farsi apprezzare anche come attrice in ruoli più seri, tanto da guadagnarsi diverse nomination ai Golden Globe, vincendolo nel 1975 come migliore attrice in un film commedia o musicale per il ruolo di Costanza Bonacieux in I tre moschettieri.
Nata a Chicago, nell'Illinois, da padre boliviano e madre statunitense di origine irlandese, si trasferì all'età di due anni in un sobborgo di San Diego, in California. Studiò danza e iniziò a partecipare a numerosi concorsi di bellezza. Nel 1958 sposò James Welch, dal quale divorziò dopo avere avuto due figli, una dei quali è l'attrice Tahnee Welch. Successivamente si è sposata altre tre volte.
La Welch esordisce a fianco di Elvis Presley ne Il cantante del luna park (1964), ma dopo alcune esperienze televisive (Il virginiano) entra prepotentemente nell'immaginario delle generazioni degli anni sessanta per il ruolo della prosperosa Loana in Un milione di anni fa.
Il manifesto del film, col primo piano dell'attrice in un provocante bikini in pelle, è divenuto un cult e la Welch divenne un'icona e una sex symbol. La notorietà e la bellezza dell'attrice (che col tempo diviene anche il suo limite) la portano ad affrontare la commedia Spara forte, più forte... non capisco di Eduardo De Filippo e il western, tra cui spicca, La texana e i fratelli Penitenza del 1972.
Filmografia
Madame P... e le sue ragazze (A House Is Not At Home), regia di Russell Rouse (1964)
Il cantante del luna park (Roustabout), regia di John Rich (1964)
Non disturbate (Do Not Disturb), regia di Ralph Levy (1965)
La calda notte (A Swingin' Summer), regia di Robert Sparr (1965)
Viaggio allucinante (Fantastic Voyage), regia di Richard Fleischer (1966)
Spara forte, più forte... non capisco, regia di Eduardo De Filippo (1966)
Le Fate, regia di Mauro Bolognini (1966)
Un milione di anni fa (One Million Years B.C.), regia di Don Chaffey (1966)
L'amore attraverso i secoli (Le plus vieux mètier du monde), regia di Michael Pfleghar (1967)
Fathom - Bella intrepida e spia (Fathom), regia di Leslie H. Martinson (1967)
Il mio amico il diavolo (Bedazzled), regia di Stanley Donen (1967)
Colpo grosso alla napoletana (The Biggest Bundle of Them All), regia di Ken Annakin (1968)
Bandolero!, regia di Andrew V. McLaglen (1968)
La signora nel cemento (Lady in Cement), regia di Gordon Douglas (1968)
El Verdugo (100 Rifles), regia di Tom Gries (1969)
L'implacabile omicida (Flareup), regia di James Neilson (1969)
The Magic Christian, regia di Joseph McGrath (1969)
Il caso Myra Breckinridge (Myra Breckinridge), regia di Michael Sarne (1970)
Femmina violenta (The Beloved), regia di George P. Cosmatos (1971)
La texana e i fratelli Penitenza (Hannie Caulder), regia di Burt Kennedy (1971)
... E tutto in biglietti di piccolo taglio (Fuzz), regia di Richard A. Colla (1972)
La bomba di Kansas City (Kansas City Bomber), regia di Jerrold Freedman (1972)
Barbablù (Bluebeard), regia di Edward Dmytryk e Luciano Sacripanti (1972)
Un rebus per l'assassino (The Last of Sheila), regia di Herbert Ross (1973)
I tre moschettieri (The Three Musketeers), regia di Richard Lester (1973)
Milady - I quattro moschettieri (The Four Musketeers: The Revenge of Milady), regia di Richard Lester (1974)
Party selvaggio (The Wild Party ), regia di James Ivory (1975)
Codice 3: emergenza assoluta (Mother, Jugs & Speed), regia di Peter Yates (1976)
Il principe e il povero (Crossed Swords), regia di Richard Fleischer (1977)
L'animale (L'animal), regia di Claude Zidi (1977)
Una pallottola spuntata 33⅓ - L'insulto finale (Naked Gun 33⅓: The Final Insult), regia di Peter Segal (1994)
L'inventore pazzo (Chairman of the Board), regia di Alex Zamm (1998)
Folle d'elle, regia di Jérôme Cornuau (1998)
Tortilla Soup (Tortilla Soup), regia di Maria Ripoll (2001)
La rivincita delle bionde (Legally Blonde), regia di Robert Luketic (2001)
Forget About It, regia di BJ Davis (2006)
How to Be a Latin Lover, regia di Ken Marino (2017)
Burt Freeman Bacharach (Kansas City, 12 maggio 1928 – Los Angeles, 8 febbraio 2023)
è stato un pianista, compositore, arrangiatore e produttore discografico statunitense.
Vincitore di numerosi premi, è conosciuto soprattutto per i grandi successi discografici negli anni 1962-1969 scritti assieme a Hal David e interpretati principalmente da Dionne Warwick.
Bacharach è stato autore di un totale di 70 brani che hanno stazionato nella Top 40 statunitense e di 52 successi nella Top 40 del Regno Unito. Inoltre è stato il diciottesimo compositore di maggior successo nella storia delle classifiche britanniche, basandosi sulle settimane che le sue composizioni hanno trascorso in classifica.
I suoi album
What's New Pussycat - colonna sonora (1965)
After the Fox - colonna sonora (1966)
Reach Out (1967)
Casino Royale - colonna sonora (1967)
On the Flip Side - colonna sonora TV (1967)
Make it Easy on Yourself (1969)
Butch Cassidy and the Sundance Kid - colonna sonora (1969)
Promises, Promises (1969)
Burt Bacharach (1971)
Portrait in Music - raccolta (1971)
Portrait in Music Vol.2 - raccolta (1973)
Lost Horizon - colonna sonora (1973)
Burt Bacharach in Concert (1974)
Living Together (1974)
Futures (1977)
Together? (1979)
Woman (1979)
Arthur - colonna sonora (1981)
Night Shift - colonna sonora (1982)
Arthur 2: on the Rocks - colonna sonora (1988)
Burt Bacharach and Friends - The Definitive Collection (1995)
One Amazing Night (1998)
Painted from Memory con Elvis Costello (1998)
Isley Meets Bacharach: Here I Am con Ronald Isley (2003)
At this Time (2005)
Burt Bacharach: Live at the Sydney Opera House with the Sydney Symphony Orchestra - live (2008)
Il terremoto in Turchia e Siria del 2023 si è verificato nella notte fra il 5 e il 6 febbraio 2023, principalmente per mezzo di due forti scosse che hanno colpito l'area meridionale della Turchia, nonché le regioni settentrionali della Siria.
Un primo terremoto, con ipocentro a circa 17,9 km di profondità ed epicentro a nord-ovest della città di Gaziantep (a circa 90 km dal confine con la Siria) e a 26 km a ovest di Nurdağı,ha registrato una magnitudo di 7,8 Mww, venendo seguito da decine di altre scosse di assestamento.Successivamente, un secondo terremoto, con magnitudo di 7,5 Mww ed epicentro localizzato a 4 km a sud della città di Ekinözü, ha colpito il territorio della Provincia di Kahramanmaraş.
Secondo le stime effettuate dai due Paesi principalmente coinvolti, il terremoto ha provocato in totale più di 2.600 vittime, mentre sono stati registrati più di 13.500 feriti.
Gina Lollobrigida, nome d'arte di Luigia Lollobrigida (Subiaco, 4 luglio 1927 - Roma, 16 gennaio 2023), è un'attrice, cantante e scultrice italiana. Fu una delle attrici europee, oltre che sex symbol, più importanti a livello internazionale degli anni cinquanta e sessanta.
Durante la sua lunga e variegata carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui un Golden Globe per il film Torna a settembre, sette David di Donatello e due Nastri d'argento.
Nasce a Subiaco, in provincia di Roma, il 4 luglio 1927, figlia di Giovanni Lollobrigida (1897-1977) un facoltoso produttore di mobili che perde tutte le sue proprietà a causa di un bombardamento angloamericano, e di Giuseppina Mercuri (1900-1970).Nipote di Chelidonia Merosi (1883-1995), supercentenaria già decana d'Italia, Luigina fin da piccola rivela un carattere ambizioso, determinato, combattivo e non incline ai compromessi.
Nel 1944, ancor prima dell'arrivo degli Alleati, la famiglia si trasferisce a Roma iscrivendo Gina all'Istituto di Belle Arti. La famiglia non è più benestante quindi per mantenersi agli studi lei vende delle caricature disegnate col carboncino e posa per i primi fotoromanzi, con lo pseudonimo di Diana Loris.
Nella primavera del 1947 un amico la convince a partecipare all'ultimo momento al concorso di Miss Roma. Lei non ha nemmeno un vestito adatto ma si classifica seconda e ottiene un tale successo di pubblico che viene invitata a Stresa per le finali di Miss Italia dove ottiene il terzo posto dopo Lucia Bosè e Gianna Maria Canale, future stelle del cinema come lei. In quello stesso anno parteciparono alla manifestazione anche Eleonora Rossi Drago, esclusa perché priva dei requisiti (in quanto già sposata), e Silvana Mangano, anche loro in seguito divenute celebri attrici.
Nell'ottobre 2006 dichiara alla rivista spagnola Hola l'intenzione di sposarsi, dopo una relazione tenuta segreta per più di vent'anni, con l'imprenditore spagnolo Javier Rigau: lei ha 79 anni, lui 45. Il matrimonio non viene celebrato: l'imprenditore infatti rompe il fidanzamento con l'attrice attraverso un comunicato del suo avvocato, pur precisando che «sempre [la] amerà e [la] rispetterà». Il 26 marzo 2011 il quotidiano spagnolo El Mundo rilancia la notizia che la diva si sia segretamente sposata con Rigau a Barcellona nel novembre del 2010, sebbene nel registro civile della città catalana non vi sia riscontro del matrimonio.
Le sue interpretazioni
Aquila nera, regia di Riccardo Freda (1946)
Lucia di Lammermoor, regia di Piero Ballerini (1946) - non accreditata
L'elisir d'amore, regia di Mario Costa (1947)
Il delitto di Giovanni Episcopo, regia di Alberto Lattuada (1947)
Il segreto di don Giovanni, regia di Camillo Mastrocinque (1947)
Vendetta nel sole (A Man About the House), regia di Leslie Arliss (1948)
Follie per l'opera, regia di Mario Costa (1948)
Pagliacci, regia di Mario Costa (1948)
Campane a martello, regia di Luigi Zampa (1949)
La sposa non può attendere, regia di Gianni Franciolini (1949)
Miss Italia, regia di Duilio Coletti (1950)
Cuori senza frontiere, regia di Luigi Zampa (1950)
Alina, regia di Giorgio Pàstina (1950)
Vita da cani, regia di Mario Monicelli e Steno (1950)
La città si difende, regia di Pietro Germi (1951)
Enrico Caruso, leggenda di una voce, regia di Giacomo Gentilomo (1951)
Passaporto per l'oriente (A Tale of Five Cities) (1951)
Achtung! Banditi!, regia di Carlo Lizzani (1951)
Amor non ho... però... però, regia di Giorgio Bianchi (1951)
Moglie per una notte, regia di Mario Camerini (1952)
Fanfan la Tulipe, regia di Christian-Jaque (1952)
Altri tempi, episodio Il processo di Frine, regia di Alessandro Blasetti (1952)
Le belle della notte (Les Belles de nuit), regia di René Clair (1952)
Le infedeli, regia di Mario Monicelli e Steno (1953)
La provinciale, regia di Mario Soldati (1953)
Pane, amore e fantasia, regia di Luigi Comencini (1953)
Il tesoro dell'Africa (Beat the Devil), regia di John Huston (1953)
Il grande gioco (Le Grand Jeu), regia di Robert Siodmak (1954)
Il maestro di Don Giovanni, regia di Milton Krims (1954)
La romana, regia di Luigi Zampa (1954)
Pane, amore e gelosia, regia di Luigi Comencini (1954)
La donna più bella del mondo, regia di Robert Z. Leonard (1955)
Trapezio (Trapeze), regia di Carol Reed (1956)
Il gobbo di Notre Dame (Notre Dame de Paris), regia di Jean Delannoy (1956)
Anna di Brooklyn, regia di Vittorio De Sica e Carlo Lastricati (1958)
La legge, regia di Jules Dassin (1959)
Salomone e la regina di Saba (Solomon and Sheba), regia di King Vidor (1959)
Sacro e profano (Never So Few), regia di John Sturges (1959)
Va nuda per il mondo (Go Naked in the World), regia di Ranald MacDougall (1961)
Torna a settembre (Come September), regia di Robert Mulligan (1961)
La bellezza di Ippolita, regia di Giancarlo Zagni (1962)
Venere imperiale, regia di Jean Delannoy (1962)
Mare matto, regia di Renato Castellani (1963)
La donna di paglia (Woman of Straw), regia di Basil Dearden (1964)
Le bambole (ep. Monsignor Cupido), regia di Mauro Bolognini (1965)
Strani compagni di letto (Strange Bedfellows), regia di Melvin Frank (1965)
Io, io, io... e gli altri, regia di Alessandro Blasetti (1966)
Hotel Paradiso, regia di Peter Glenville (1966)
L'amante italiana (Les Sultans), regia di Jean Delannoy (1966)
Le piacevoli notti, regia di Armando Crispino e Luciano Lucignani (1966)
Cervantes, regia di Vincent Sherman (1967)
La morte ha fatto l'uovo, regia di Giulio Questi (1967)
Mash, la guerra privata del sergente O'Farrell (The Private Navy of Sgt. O'Farrell), regia di Frank Tashlin (1968)
Stuntman, regia di Marcello Baldi (1968)
Un bellissimo novembre, regia di Mauro Bolognini (1968)
Buonasera, signora Campbell, regia di Melvin Frank (1969)
E continuavano a fregarsi il milione di dollari (Bad Man's River), regia di Eugenio Martín (1971)
Un ospite gradito... per mia moglie, regia di Jerzy Skolimowski (1972)
Peccato mortale, regia di Rovira Beleta (1974)
Les cent et une nuits de Simon Cinéma, regia di Agnès Varda (1995)
XXL, regia di Ariel Zeitoun (1997)
Box Office 3D - Il film dei film, regia di Ezio Greggio (2011) - cameo
Matteo Messina Denaro, noto anche con i soprannomi U siccu e Diabolik (Castelvetrano, 26 aprile 1962 - L'Aquila, 25 settembre 2023)
E' un mafioso italiano, legato a Cosa nostra.
Capo del mandamento di Castelvetrano e rappresentante indiscusso della mafia nella provincia di Trapani, è stato uno dei boss più potenti di tutta Cosa nostra, arrivando a esercitare il proprio potere anche oltre i confini della propria provincia, come in quelle di Agrigento e, addirittura, di Palermo.È stato arrestato il 16 gennaio 2023 dalla polizia italiana, dopo essere stato, dal 1993, nella lista dei latitanti più pericolosi e ricercati al mondo.
L’8 gennaio 2023 a Brasilia come il 6 gennaio 2021 a Washington. Il copione è identico. I seguaci di un presidente populista sconfitto alle elezioni, in questo caso Jair Bolsonaro, attaccano i palazzi delle istituzioni nella capitale, devastando i locali e sfregiando la democrazia. Il Brasile ha vissuto ore drammatiche e l’ordine nella capitale tornato solo dopo molte ore. A differenza di quanto era accaduto a Washington nel 2021, questa volta a Brasilia i palazzi del potere erano vuoti: il Palácio do Planalto (sede della Presidenza della Repubblica del Brasile), il parlamento e la sede della Corte Suprema. Era domenica e il presidente Lula, in carica dal 1° gennaio, si trovava con alcuni ministri ad Araraquara, una città colpita da un’alluvione. Lula ha condannato l’attacco, definito “vandalico e fascista”. Tornato a Brasilia, Lula ha visto di persona i danni provocati dai manifestanti.
Bolsonaro invece era in Florida. Non ha fatto come Donald Trump, che il 6 gennaio 2021 aizzò i manifestanti all’assalto di Capitol Hill. Anzi, Bolsonaro ha condannato le violenze. "Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali”, ha detto l’ex presidente.
Dopo diverse ore di caos, la polizia ha ripreso il controllo degli edifici invasi da centinaia di manifestanti anti-Lula e ha arrestato almeno 400 persone, mentre si continua a lavorare per identificare quanti hanno partecipato all’attacco. L'area era stata isolata dalle autorità.
Ma i bolsonaristi, molti dei quali vestiti con le maglie gialle della squadra di calcio brasiliana, un simbolo di cui si sono appropriati, sono riusciti a sfondare i cordoni di sicurezza. Hanno causato danni considerevoli.
I manifestanti sono riusciti ad arrivare nei palazzi delle istituzioni grazie anche alla connivenza o comunque al non intervento degli apparati di sicurezza.
(Três Corações, 23 ottobre 1940 - San Paolo, 29 dicembre 2022)
Pelé, pseudonimo con cui è universalmente noto Edson Arantes do Nascimento è un ex calciatore e dirigente sportivo brasiliano, considerato da molti esperti e appassionati il miglior calciatore di tutti i tempi.
Lo pseudonimo Pelé con cui è universalmente noto nacque dal soprannome che gli fu dato ai tempi della scuola.È anche conosciuto come O Rei (in italiano Il Re),O Rei do Futebol (Il Re del Calcio)o anche Perla Nera (in portoghese Pérola Negra).
Fu l'unico calciatore a vincere tre edizioni dell'allora Coppa Rimet,con la Nazionale brasiliana nel 1958, 1962 e 1970. Il suo gol realizzato alla Svezia nella finale del 1958 è considerato il terzo più grande gol nella storia della Coppa del Mondo FIFA e primo tra quelli realizzati in una finale di un campionato del mondo. Detiene il record di reti realizzate in carriera: 1.281 in 1.363 partite.
Inoltre è stato nominato Calciatore sudamericano dell'anno nel 1973,"Atleta del Secolo" dal CIO nel 1999 e "Calciatore del Secolo" insieme a Maradona dalla FIFA nel 2000, mentre è stato dichiarato "Tesoro nazionale" dal presidente del Brasile Jânio Quadros[5] e, nel luglio 2011, "Patrimonio storico-sportivo dell'umanità".Fa anche parte della National Soccer Hall of Fameed è stato inserito dal settimanale statunitense TIME nel "TIME 100 Heroes & Icons" del XX secolo. Dal 2010 è presidente onorario dei New York Cosmos.
Southwark 28 dicembre 1985 - Perugia 01 novembre 2007
L'omicidio di Meredith Kercher, noto anche come delitto di Perugia o delitto di Via della Pergola, è un omicidio commesso a Perugia la sera del 1º novembre 2007.
Meredith Kercher era una studentessa inglese che si trovava in Italia nell'ambito del progetto Erasmus presso l'Università di Perugia; venne ritrovata priva di vita con la gola tagliata nella propria camera da letto, all'interno della casa che condivideva con altri studenti.
La causa della morte fu un'emorragia a seguito di una ferita al collo provocata da un oggetto acuminato usato come arma. Per omicidio è stato condannato in via definitiva con rito abbreviato il cittadino ivoriano Rudy Guede.
Il processo ha avuto un iter giudiziario particolarmente travagliato. In primo grado, come concorrenti nell'omicidio, furono condannati dalla Corte d'assise di Perugia nel 2009 anche la statunitense Amanda Knox e l'italiano Raffaele Sollecito.
I presunti coautori del delitto furono successivamente assolti e scarcerati dalla Corte d'assise d'appello nel 2011 per non avere commesso il fatto (relativamente all'omicidio), mentre per Amanda Knox fu confermata la condanna a tre anni per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba (da lei accusato dell'omicidio e risultato estraneo ai fatti). Decisive furono le perizie che escludevano la certezza della presenza sulla scena del crimine dei due imputati. La Corte di cassazione, accogliendo il ricorso della Procura Generale di Perugia, il 26 marzo 2013 annullò la sentenza assolutoria d'appello e rinviò gli atti alla Corte d'Assise d'Appello di Firenze.
Meredith Kercher è sepolta nel cimitero di Croydon, alla periferia sud di Londra.
L'Università per stranieri di Perugia ha istituito nel 2012 una borsa di studio alla memoria della studentessa.Il padre della vittima, John Kercher, ha dichiarato la volontà di costituire una fondazione. Il 1º febbraio 2020 anche John Kercher è morto in circostanze violente, dopo alcuni giorni di agonia, per essere stato trascinato da un'auto pirata nel quartiere di Croydon, forse per uno scippo.
Joseph Pulitzer (Makó, 10 aprile 1847 – Charleston, 29 ottobre 1911)
E' stato un giornalista, editore e politico ungherese naturalizzato statunitense. Nato a Makó, in Ungheria, ed immigrato negli Stati Uniti, Pulitzer divenne un famoso giornalista ed editore. A sua memoria e per sua volontà è stato istituito un premio, il premio Pulitzer, il più importante nel campo giornalistico, assegnato per la prima volta nel 1917, secondo le volontà lasciate dal giornalista deceduto pochi anni prima.
Pulitzer emigrò negli Stati Uniti d'America nel 1864 e combatté durante la Guerra di secessione statunitense. Dopo la fine degli scontri si stabilì a St. Louis, nel Missouri, e cominciò a lavorare per un quotidiano in lingua tedesca, il Westliche Post, nel 1868.
Alle elezioni parlamentari del Missouri, nel 1869, il Partito Repubblicano lo presentò come candidato di bandiera in un collegio che i democratici consideravano blindato. Sorprendentemente fu eletto, battendo il favorito candidato democratico. Partecipò alla breve avventura del Partito Liberale Repubblicano, ma divenne un riferimento per il Partito Democratico, di cui divenne deputato nel 1885. Nel 1872, Pulitzer acquistò il Post per 3.000 dollari. Poi, nel 1878, acquistò anche il St. Louis Dispatch per 2.700 dollari, ed unì i due giornali, che divennero il St. Louis Post-Dispatch, che rimane ancora oggi il principale quotidiano della città.
Il primo volo accertato di un pallone capace di portare persone avvenne il 19 ottobre 1783 a Parigi, in Francia. Il pallone usava aria calda per galleggiare nell'aria e venne creato ad Annonay da Joseph-Michel e Jacques-Étienne Montgolfier (da cui il nome mongolfiera). In quell'occasione il pallone era "vincolato" a terra e portava a bordo lo scienziato Jean-François Pilâtre de Rozier, Jean-Baptiste Réveillon e Giroud de Villette. Il primo volo "libero" avvenne circa un mese dopo, il 21 novembre 1783.
Dame Angela Brigid Lansbury (Westminster, 16 ottobre 1925 - Los Angeles, 11 ottobre 2022)
E' un'attrice britannica naturalizzata statunitense, attiva in campo cinematografico, televisivo e teatrale. Nipote del politico George Lansbury e figlia d'arte (anche la madre fu attrice), la Lansbury risiede negli Stati Uniti d'America dall'inizio della seconda guerra mondiale, e ne è cittadina dal 1951.
Esordisce nel 1944 in Angoscia di George Cukor, da cui riceve una candidatura all'Oscar alla miglior attrice non protagonista; l'anno successivo recita ne Il ritratto di Dorian Gray, ricevendo una seconda candidatura al Premio Oscar e alla vittoria del Golden Globe per la migliore attrice non protagonista. Nel 1962 recita a fianco di Frank Sinatra in Và e uccidi, ottenendo la terza candidatura all'Oscar, la vittoria del Golden Globe e di un National Board of Review of Motion Pictures. Molto apprezzate le sue interpretazioni in Something for Everyone, in Pomi d'ottone e manici di scopa, Assassinio sul Nilo e Assassinio allo specchio.
Tra le migliori attrici in campo teatrale, ha vinto quattro Tony Award alla miglior attrice protagonista in un musical; nel 1966 per Mame, nel 1969 per Dear World, nel 1975 per Gypsy: A Musical Fable e nel 1979 per The Demon Barber of Fleet Street. Nel 2009 vince un quinto Tony Award alla miglior attrice non protagonista in uno spettacolo per Blithe Spirit.
Nel 1997 le viene conferito durante la cerimonia degli Screen Actors Guild il Life Achievement Award. Nel 2003 le viene consegnato il Premio BAFTA alla carriera. Nel 2014 durante la cerimonia dei Governors Award le viene consegnato il prestigioso Oscar alla carriera. In campo televisivo, è ricordata maggiormente per il ruolo di Jessica Fletcher nella serie TV La signora in giallo, aggiudicandosi quattro Golden Globe per la miglior attrice in una serie drammatica. Nel 1993, in campo musicale, la Lansbury vince un Grammy Award.
Nel corso degli oltre settantacinque anni di carriera ha vinto un Premio Oscar, 6 Golden Globe a fronte di 15 candidature, un Premio BAFTA, un Screen Actors Guild, 3 National Board of Review e l'assegnazione di due stelle sulla Hollywood Walk of Fame. È stata candidata per 18 volte ai Premi Emmy, senza mai vincerlo.
Angela Lansbury tuttavia è nota al grande pubblico soprattutto per la sua interpretazione della scrittrice Jessica Fletcher nel longevo telefilm La signora in giallo (Murder, She Wrote), protrattosi dal 1984 al 1996 e seguito da quattro film per la televisione dal 1997 al 2003. Qui ha trovato infatti il suo massimo successo e la definitiva consacrazione mondiale. La serie è stata uno dei telefilm trasmessi più a lungo in prima serata in una televisione statunitense e fece della Lansbury l'attrice televisiva più pagata al mondo: grazie a quel ruolo, conquistò il record di attrice protagonista in una serie televisiva con il maggior numero di nomination agli Emmy Award, senza mai riceverne uno (attualmente diciotto)
Le sue interpretazioni
Angoscia (Gaslight), regia di George Cukor (1944)
Gran Premio (National Velvet), regia di Clarence Brown (1944)
Il ritratto di Dorian Gray (The Picture of Dorian Gray), regia di Albert Lewin (1945)
Le ragazze di Harvey (Harvey Girls), regia di George Sidney (1946)
The Hoodlum Saint, regia di Norman Taurog (1946)
Nuvole passeggere (Till the Clouds Roll By), regia di Richard Whorf (1946)
Il disonesto (The Private Affairs of Bel Ami), regia di Albert Lewin (1947)
Peccatori senza peccato (If Winter Comes), regia di Victor Saville (1947)
Tenth Avenue Angel, regia di Roy Rowland (1948)
Lo stato dell'Unione (State of the Union), regia di Frank Capra (1948)
I tre moschettieri (The Three Musketeers), regia di George Sidney (1948)
Il Danubio rosso (The Red Danube), regia di George Sidney (1949)
Sansone e Dalila (Samson and Delilah), regia di Cecil B. DeMille (1949)
Kind Lady, regia di John Sturges (1951)
Gli ammutinati dell'Atlantico (Mutiny), regia di Edward Dmytryk (1952)
La porta del mistero (Remains to Be Seen), regia di Don Weis (1953)
L'ultimo agguato (A Life at Stake), regia di Paul Guilfoyle (1954)
La maschera di porpora (The Purple Mask), regia di H. Bruce Humberstone (1955)
I senza Dio (A Lawless Street), regia di Joseph H. Lewis (1955)
Il giullare del re (The Court Jester), regia di Melvin Frank e Norman Panama (1955)
Mi dovrai uccidere! (Please Murder Me), regia di Peter Godfrey (1956)
La lunga estate calda (The Long, Hot Summer), regia di Martin Ritt (1958)
Come sposare una figlia (The Reluctant Debutante), regia di Vincente Minnelli (1958)
L'estate della diciassettesima bambola (Summer of the Seventeenth Doll), regia di Leslie Norman (1959)
Olympia (A Breath of Scandal), regia di Michael Curtiz (1960)
Il buio in cima alle scale (The Dark at the Top of the Stairs), regia di Delbert Mann (1960)
Blue Hawaii, regia di Norman Taurog (1961)
E il vento disperse la nebbia (All Fall Down), regia di John Frankenheimer (1962)
Va' e uccidi (The Manchurian Candidate), regia di John Frankenheimer (1962)
Amori proibiti (In the Cool of the Day), regia di Robert Stevens (1963)
La vita privata di Henry Orient (The World of Henry Orient), regia di George Roy Hill (1964)
Tre donne per uno scapolo (Dear Heart), regia di Delbert Mann (1964)
Le avventure e gli amori di Moll Flanders (The Amorous Adventures of Moll Flanders), regia di Terence Young (1965)
La più grande storia mai raccontata (The Greatest Story Ever Told), regia di George Stevens (1965)
Jean Harlow, la donna che non sapeva amare (Harlow), regia di Gordon Douglas (1965)
Una donna senza volto (Mister Buddwing), regia di Delbert Mann (1966)
Something for Everyone, regia di Harold Prince (1970)
Pomi d'ottone e manici di scopa (Bedknobs and Broomsticks), regia di Robert Stevenson (1971)
Assassinio sul Nilo (Death on the Nile), regia di John Guillermin (1978)
Il mistero della signora scomparsa (The Lady Vanishes), regia di Anthony Page (1979)
Assassinio allo specchio (The Mirror Crack'd), regia di Guy Hamilton (1980)
I pirati di Penzance (The Pirates of Penzance), regia di Wilford Leach (1983)
In compagnia dei lupi (The Company of Wolves), regia di Neil Jordan (1984)
Fantasia 2000, di registi vari (1999)
Nanny McPhee - Tata Matilda, regia di Kirk Jones (2005)
I pinguini di Mr. Popper (Mr. Popper's Penguins), regia di Mark Waters (2011)
Irene Papas, pseudonimo di Irene Lelekou (Chiliomodi, 3 settembre 1926 – Chiliomodi, 14 settembre 2022)
E' stata un'attrice greca.
Nacque a Chiliomodi, un piccolo paese della Corinzia (nel Peloponneso), il villaggio di suo padre, Stavros Lelekos, mentre sua madre Eleni Prevezanou era originaria di Prevesa in Epiro. La data di nascita varia a seconda delle fonti, ma la maggior parte di esse riporta il 3 settembre 1926. Ex moglie del regista greco Alkis Papas sposato nel 1947 (del quale conservò il cognome per la sua carriera), si fece conoscere nell'ambiente internazionale con il film La città morta (1952) di Frixos Iliadis al Festival di Cannes del 1952.
A inizio carriera fu anche modella nel 1953 per gli stilisti Vincenzo Ferdinandi e Maria Antonelli.
Nel cinema lavorò con successo in Italia, ove recitò in vari film, tra cui Una di quelle (1953) di Aldo Fabrizi, Le infedeli (1953) di Steno e Mario Monicelli, Attila (1956) di Pietro Francisci. Esordì a Hollywood interpretando il ruolo di protagonista femminile nel western La legge del capestro (1956) di Robert Wise, accanto a James Cagney, cui seguì Le avventure dei tre moschettieri (1957) di Joseph Lerner. Conobbe il suo maggior successo in patria nel film Elettra (1962) di Michael Cacoyannis, che rilanciò anche la sua carriera a Hollywood e le consentì di partecipare a varie produzioni americane, come I cannoni di Navarone (1961) di J. Lee Thompson, Zorba il greco (1964) di Michael Cacoyannis, Giallo a Creta (1964) di James Neilson, La fratellanza (1968) di Martin Ritt, Anna dei mille giorni (1969) di Charles Jarrott ed altre ancora.
Le sue interpretazioni
Hamenoi angeloi, regia di Nikos Triforos (1948)
La città morta, regia di Frixos Iliadis (1952)
Una di quelle, regia di Aldo Fabrizi (1953)
Vortice, regia di Raffaello Matarazzo (1953)
Le infedeli, regia di Steno e Mario Monicelli (1953)
Missione ad Algeri, regia di Ray Enright ed Edoardo Anton (1953)
Teodora, imperatrice di Bisanzio, regia di Riccardo Freda (1954)
Attila, regia di Pietro Francisci (1954)
La legge del capestro (Tribute to a Bad Man), regia di Robert Wise (1956)
Le avventure dei tre moschettieri, regia di Joseph Lerner (1957)
La spada imbattibile, regia di Hugo Fregonese (1957)
Psit... koritsia!, regia di Alkis Papas (1959)
I limni ton stenagmon, regia di Grigoris Grigoriou (1959)
Bouboulina, regia di Kostas Andritsos (1959)
I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone), regia di J. Lee Thompson (1961)
Antigone (Antigoni), regia di Yorgos Javellas (1961)
Elettra (Ilektra), regia di Michael Cacoyannis (1962)
Giallo a Creta (The Moon-Spinners), regia di James Neilson (1964)
Zorba il greco (Alexis Zorbas), regia di Michael Cacoyannis (1964)
Ta skalopatia, regia di Leonard Hirschfield (1966)
Trappola per l'assassino (Roger la Honte), regia di Riccardo Freda (1966)
A ciascuno il suo, regia di Elio Petri (1967)
Die Zeugin aus der Hölle, regia di Zivorad 'Zika' Mitrovic (1967)
Ecce Homo - I sopravvissuti, regia di Bruno Gaburro (1968)
The Desperate Ones, regia di Alexander Ramati (1968)
La fratellanza (The Brotherhood), regia di Martin Ritt (1968)
Z - L'orgia del potere (Z), regia di Costa-Gavras (1969)
La stirpe degli dei (A Dream of Kings), regia di Daniel Mann (1969)
Anna dei mille giorni (Anne of the Thousand Days), regia di Charles Jarrott (1969)
N.P. - Il segreto, regia di Silvano Agosti (1971)
Un posto ideale per uccidere, regia di Umberto Lenzi (1971)
Le troiane (The Troian Women), regia di Michael Cacoyannis (1971)
Roma bene, regia di Carlo Lizzani (1971)
El asesinato de Julio César, regia di Raúl Araiza - cortometraggio (1972)
Non si sevizia un paperino, regia di Lucio Fulci (1972)
Piazza pulita, regia di Luigi Vanzi (1973)
La quinta offensiva (Sutjeska), regia di Stipe Delic (1973)
Le farò da padre, regia di Alberto Lattuada (1974)
Il messaggio (The Message), regia di Mustafa Akkad (1976)
Noces de sang, regia di Souheil Ben-Barka (1976)
Ifigenia (Ifigeneia), regia di Michael Cacoyannis (1977)
Un'ombra nell'ombra, regia di Pier Carpi (1979)
Cristo si è fermato a Eboli, regia di Francesco Rosi (1979)
Linea di sangue, regia di Terence Young (1979)
L'assistente sociale tutto pepe..., regia di Nando Cicero (1981)
Il leone del deserto (Lion of the Desert), regia di Moustapha Akkad (1981)
Sarâb, regia di Abdelhafidh Bouassida (1982)
Il disertore di Giuliana Berlinguer (1983)
Eréndira, regia di Ruy Guerra (1983)
Melvin, Son of Alvin, regia di John Eastway (1984)
Tutto in una notte (Into the Night), regia di John Landis (1985)
Assisi Underground, regia di Alexander Ramati (1985)
Sweet Country, regia di Michael Cacoyannis (1987)
Cronaca di una morte annunciata, regia di Francesco Rosi (1987)
Alta stagione (High Season), regia di Clare Peploe (1987)
Island, regia di Paul Cox (1989)
Nirvana Street Murder, regia di Aleksi Vellis (1990)
Lettera da Parigi , regia di Ugo Fabrizio Giordani (1992)
Pano, kato kai plagios (con il nome Eirini Pappa), regia di Michael Cacoyannis (1993)
Party, regia di Manoel de Oliveira (1996)
Inquietudine (Inquietude), regia di Manoel de Oliveira (1998)
Yerma, regia di Pilar Távora (1998)
Il mandolino del capitano Corelli (Captain Corelli's Mandolin), regia di John Madden (2001)
Podzimní návrat, regia di Georgis Agathonikiadis (2001)
...kai to treno paei ston ourano, regia di Yannis Ioannou (2001)
Un film parlato (Um Filme Falado), regia di Manoel de Oliveira (2003)
Ecuba - il film, regia di Giuliana Berlinguer e Irene Papas (2004)
Elisabetta II (nata Elizabeth Alexandra Mary; Londra, 21 aprile 1926 – Castello di Balmoral, 8 settembre 2022) è stata regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth dal 6 febbraio 1952 all'8 settembre 2022.
Figlia maggiore del Duca di York, che in seguito diventò re con il nome di Giorgio VI, e di sua moglie Elisabetta, prima Duchessa di York e poi regina consorte[2], divenne erede al trono nel 1936, anno dell'abdicazione di suo zio Edoardo VIII. Dopo aver servito nella Auxiliary Territorial Service durante la seconda guerra mondiale, nel 1947 sposò il principe Filippo Mountbatten, dal quale ebbe quattro figli: Carlo III, suo successore, Anna, principessa reale, Andrea, duca di York, ed Edoardo, duca di Edimburgo.
Salì al trono come regina alla morte del padre, il 6 febbraio 1952, quando aveva venticinque anni, venendo poi incoronata il 2 giugno 1953 nell'abbazia di Westminster. Durante il suo regno, ha assistito a importanti cambiamenti tra i quali la devoluzione del potere nel Regno Unito, la vicenda del rimpatrio della costituzione canadese e la decolonizzazione in Africa con il rafforzamento del Commonwealth delle nazioni di cui è stata Capo.
Nel complesso, circa 150 milioni di persone nel mondo sono stati sudditi di Elisabetta II, che era anche regina di Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone e Tuvalu, oltre che governatore supremo della Chiesa d'Inghilterra, comandante in capo delle forze armate, Signora dell'Isola di Man e sovrana di Jersey e Guernsey. In quanto sovrana del Regno Unito, ha nominato quindici primi ministri; ancor più numerosi sono stati i primi ministri e i governatori degli altri Stati membri del Commonwealth.
Il suo regno, durato 70 anni e 214 giorni, è stato il più lungo della storia britannica, avendo superato il 9 settembre 2015 il record precedente detenuto dalla sua trisavola Vittoria, e il secondo più duraturo della storia tra quelli storicamente accertati, dietro solo al regno del Re Sole, Luigi XIV di Francia. Tuttavia, fu la sovrana che regnò più tempo per conto proprio, dato che Anna d'Austria esercitò una reggenza di otto anni perché Luigi aveva solo quattro anni quando salì al trono, e lui visse venti anni meno rispetto a Elisabetta.
Michail Sergeevič Gorbačëv (Privol'noe, 2 marzo 1931 – Mosca, 30 agosto 2022), è stato un politico sovietico dal 1991
E' un politico sovietico, ora russo. È stato l'ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS) dal 1985 al 1991, propugnatore dei processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost', e protagonista nella catena di eventi che hanno portato alla dissoluzione dell'URSS e dello stesso PCUS ed alla riunificazione della Germania. È stato sposato con Raisa Maksimovna Gorbačëva.
La sua politica ha portato alla fine della guerra fredda. È stato insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e nel 1990 del premio Nobel per la pace.
Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924)
è stato un politico, giornalista e antifascista italiano, segretario del Partito Socialista Unitario, formazione nata da una scissione del Partito Socialista Italiano al Congresso di Roma dell'ottobre 1922.
Fu rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da una squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini, a causa delle sue denunce dei brogli elettorali e del clima di violenza messi in atto dalla nascente dittatura di Benito Mussolini nelle elezioni del 6 aprile 1924. Secondo alcuni storici il delitto fu anche conseguenza delle indagini di Matteotti sulla corruzione del governo, in particolare sulla vicenda delle tangenti della concessione petrolifera alla Sinclair Oil; proprio il giorno in cui venne ucciso, Matteotti avrebbe dovuto infatti presentare un nuovo discorso alla Camera dei deputati, dopo quello sui brogli del 30 maggio, in cui avrebbe rivelato le sue scoperte riguardanti lo scandalo finanziario coinvolgente anche Arnaldo Mussolini, fratello minore del Duce. Il corpo di Matteotti fu ritrovato circa due mesi dopo l'omicidio, il 16 agosto 1924, dal brigadiere Ovidio Caratelli.
Il 3 gennaio 1925, di fronte alla Camera dei deputati, Benito Mussolini si assunse pubblicamente la «responsabilità politica, morale e storica» del clima nel quale l'assassinio si era verificato. A tale discorso fece seguito la decadenza dei deputati che avevano partecipato alla secessione dell'Aventino in protesta al delitto Matteotti e l'approvazione delle cosiddette leggi fascistissime.
Piero Angela (Torino, 22 dicembre 1928 - Roma, 13 agosto 2022) è un divulgatore scientifico, giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano.
Iniziò come cronista radiofonico, poi divenne inviato, e si affermò come conduttore del telegiornale Rai. È noto soprattutto come ideatore e presentatore di trasmissioni di divulgazione in stile anglosassone, con cui ha dato vita a un filone documentaristico della televisione italiana, e per il suo giornalismo scientifico anche espresso in numerose pubblicazioni saggistiche.
I programmi televisivi
Il futuro nello spazio (1968)
Destinazione uomo (1971)
Da zero a tre anni (1971)
Dove va il mondo? (1971)
Nel buio degli anni luce (1971)
Indagine sulla parapsicologia (1978)
Nel cosmo alla ricerca della vita (1980)
Quark (dal 1981), che ha generato un'intera famiglia di trasmissioni:
Quark Speciale (1981)
Quark Estate (1981-1999)
Quark in pillole (1983)
Il mondo di Quark (dal 1984)
Quark Scienza (1984)
Quark Economia (1986)
Quark Italiani (1989, all'interno de Il mondo di Quark)
Quark Europa (1992)
Enciclopedia di Quark (1993)
Serata Quark (1994)
Superquark (dal 1995)
Speciale Superquark (dal 1999 al 2015)
Quark Atlante - Immagini dal pianeta (dal 2014 al 2016)
Superquark musica (2018)
Superquark natura (2018)
Serata Marte (7 luglio 1988)
La macchina meravigliosa (1990)
Serata Oceano (1991)
Il pianeta dei dinosauri (1993)
Viaggio nel cosmo (1998)
Ulisse - Il piacere della scoperta (solo autore, su Rai 3, dal 2000)
Quark Atlante (Rai 1, dal 2001)
Superquark musica (Rai 1, 2018)
Superquark natura (Rai 1, dal 2018)
Quella notte sulla Luna (Rai 1, 2019)
Superquark+ (RaiPlay, dal 2019)
Prepararsi al futuro (Rai Premium, 2020)
Speciale Ulisse - Un pianeta meraviglioso - Il futuro da salvare (Rai 1, 2021)
E il mare come sta? (RaiPlay, 2021)
I luoghi della speranza, regia di Enzo Dino - Docu Film (Amazon Prime Video, 2021)
Il 3 luglio 2022, un seracco alto 80 metri, largo 200 e profondo 60 si è staccato dal ghiacciaio della Marmolada, travolgendo decine di persone. Nella zona, al momento della tragedia, si registrava una temperatura anomala: 10,3 gradi.
Poco prima delle 14 di domenica 3 luglio 2022, un enorme blocco di ghiaccio si è staccato dal ghiacciaio della Marmolada, cadendo verso valle e travolgendo decine di alpinisti che si trovavano lungo il percorso.
Il seracco era alto 80 metri, largo 200 e profondo 60, e secondo i tecnici è sceso dalla montagna a 300 chilometri orari, travolgendo tutto quello che trovava di fronte a sé.
Nella zona, al momento del crollo, si registrava una temperatura completamente fuori norma: oltre 10 gradi.
Le cause del crollo saranno oggetto dell’indagine della Procura, ma il clima anomalo ha contribuito in modo decisivo.
Jean-Louis Trintignant (Piolenc, 11 dicembre 1930 – Uzès, 17 giugno 2022)
è stato un attore francese.
Figlio di un industriale, negli anni cinquanta studiò teatro prima di imporsi nel film di Roger Vadim E Dio creò la donna (1955), al fianco di Brigitte Bardot. La carriera di Trintignant si interruppe per alcuni anni a causa del servizio militare obbligatorio. Dopo aver servito ad Algeri, ritornò a Parigi per proseguire la sua attività cinematografica.
Nel 1962 recitò a fianco di Vittorio Gassman nel capolavoro Il sorpasso, per la regia di Dino Risi, nel ruolo del timido studente Roberto Mariani. Nel 1965 partecipò al film Io uccido, tu uccidi.
Il grande successo del film Un uomo, una donna (1966) di Claude Lelouch gli assicurò la fama di star internazionale. Trintignant, che in questo film interpreta il ruolo di un pilota automobilistico, nella realtà è effettivamente nipote di Jean-Louis Trintignant, pilota morto in un incidente nel 1933 mentre si stava esercitando sul circuito di Péronne, nella Piccardia. Un altro suo zio, Maurice Trintignant, nato nel 1917, fu un pilota di Formula Uno, vincitore due volte del Gran Premio di Monaco e della 24 ore di Le Mans.
Le sue interpretazioni
S.O.S. Lutezia (Si tous les gars du monde...), regia di Christian-Jaque (1956)
La legge della strada (La Loi des rues), regia di Ralph Habib (1956)
Piace a troppi (Et Dieu... créa la femme), regia di Roger Vadim (1956)
Club di ragazze (Club de femmes), regia di Ralph Habib (1956)
Le relazioni pericolose (Les Liaisons dangereuses), regia di Roger Vadim (1959)
Estate violenta, regia di Valerio Zurlini (1959)
Parfois le dimanche, regia di Adonis Kyrou e Raoul Sangla – cortometraggio (1959)
La Millième Fenêtre, regia di Robert Ménégoz (1960)
La battaglia di Austerlitz (Austerlitz), regia di Abel Gance (1960)
Le Cœur battant, regia di Jacques Doniol-Valcroze (1960)
Piena luce sull'assassino (Pleins feux sur l'assassin), regia di Georges Franju (1961)
Antinea, l'amante della città sepolta, regia di Giuseppe Masini e Edgar G. Ulmer (1961)
Il pozzo delle tre verità (Le Puits aux trois vérités), regia di François Villiers (1961)
Il gioco della verità (Le Jeu de la vérité), regia di Robert Hossein (1961)
Horace - La terribile notte (Horace 62), regia di André Versini (1962)
La lussuria (La Luxure), regia di Jacques Demy, episodio de I sette peccati capitali (Les Sept Péchés capitaux) (1962)
Gli amanti dell'isola (Le Combat dans l'île), regia di Alain Cavalier (1962)
Il sorpasso, regia di Dino Risi (1962)
Un jour à Paris, regia di Serge Korber – cortometraggio (1962)
Il successo, regia di Mauro Morassi (1963)
Il castello in Svezia (Château en Suède), regia di Roger Vadim (1963)
La dolce pelle di Yvonne (Les Pas perdus), regia di Jacques Robin (1964)
Les Siffleurs, regia di Eino Ruutsalo (1964)
Mata-Hari, agente segreto H21 (Mata Hari, agent H21), regia di Jean-Louis Richard (1964)
L'Enfer, regia di Henri-Georges Clouzot (1964)
La donna che viveva sola, regia di Gianni Puccini, episodio di Io uccido, tu uccidi (1965)
La Bonne Occase, regia di Michel Drach (1965)
Angelica alla corte del re (Merveilleuse Angélique), regia di Bernard Borderie (1965)
Vagone letto per assassini (Compartiment tueurs), regia di Costa-Gavras (1965)
Fragilité, ton nom est femme, regia di Nadine Trintignant – cortometraggio (1965)
Un giovane, una giovane (Un garçon, une fille. Le dix-septième ciel), regia di Serge Korber (1966)
La lunga marcia (La Longue Marche), regia di Alexandre Astruc (1966)
Un uomo, una donna (Un homme et une femme), regia di Claude Lelouch (1966)
Un gettone per il patibolo (Safari diamants), regia di Michel Drach (1966)
Parigi brucia? (Paris brûle-t-il ?), regia di René Clément (1966)
Trans-Europ-Express, regia di Alain Robbe-Grillet (1966)
Col cuore in gola, regia di Tinto Brass (1967)
Mon amour, mon amour, regia di Nadine Trintignant (1967)
Un uomo da abbattere (Un homme à abattre), regia di Philippe Condroyer (1967)
La morte ha fatto l'uovo, regia di Giulio Questi (1968)
Le cerbiatte (Les Biches), regia di Claude Chabrol (1968)
L'uomo che mente (L'Homme qui ment), regia di Alain Robbe-Grillet (1968)
Il grande silenzio, regia di Sergio Corbucci (1968)
La matriarca, regia di Pasquale Festa Campanile (1968)
Z - L'orgia del potere (Z), regia di Costa-Gavras (1969)
Metti, una sera a cena, regia di Giuseppe Patroni Griffi (1969)
Il ladro di crimini (Le Voleur de crimes), regia di Nadine Trintignant (1969)
La mia notte con Maud (Ma nuit chez Maud), regia di Éric Rohmer (1969)
La battaglia di Thala (L'Opium et le Bâton), regia di Ahmed Rachedi (1969)
L'Américain, regia di Marcel Bozzuffi (1969)
Così dolce... così perversa, regia di Umberto Lenzi (1969)
Remparts d'argile, regia di Jean-Louis Bertucelli (1970)
Il conformista, regia di Bernardo Bertolucci (1970)
Las secretas intenciones, regia di Antonio Eceiza (1970)
La canaglia (Le Voyou), regia di Claude Lelouch (1970)
Senza movente (Sans mobile apparent), regia di Philippe Labro (1971)
La corsa della lepre attraverso i campi (La course du lievre a travers les champs), regia di René Clément (1972)
L'attentato (L'Attentat), regia di Yves Boisset (1972)
Funerale a Los Angeles (Un homme est mort), regia di Jacques Deray (1972)
Una giornata spesa bene (Une journée bien remplie ou Neuf meurtres insolites dans une même journée par un seul homme dont ce n'est pas le métier) (1973)
L'uomo in basso a destra nella fotografia (Défense de savoir), regia di Nadine Trintignant (1973)
Noi due senza domani (Le Train), regia di Pierre Granier-Deferre (1973)
I violini del ballo (Les Violons du bal), regia di Michel Drach (1974)
Spostamenti progressivi del piacere (Glissements progressifs du plaisir), regia di Alain Robbe-Grillet (1974)
Il montone infuriato (Le Mouton enragé), regia di Michel Deville (1974)
Coppie infedeli (L'Escapade), regia di Michel Soutter (1974)
Il segreto (Le Secret), regia di Robert Enrico (1974)
Giochi di fuoco (Le Jeu avec le feu), regia di Alain Robbe-Grillet (1975)
Appuntamento con l'assassino (L'Agression), regia di Gérard Pirès (1975)
Flic Story, regia di Jacques Deray (1975)
Codice 215: Valparaiso non risponde (Il pleut sur Santiago), regia di Helvio Soto (1975)
La donna della domenica, regia di Luigi Comencini (1975)
Caccia al montone (L'Ordinateur des pompes funèbres), regia di Gérard Pirès (1976)
Un giorno e una notte (Le Voyage de noces), regia di Nadine Trintignant (1976)
Il deserto dei tartari, regia di Valerio Zurlini (1976)
Viaggio di paura (Les Passagers), regia di Serge Leroy (1977)
Repérages, regia di Michel Soutter (1977)
I soldi degli altri (L'Argent des autres), regia di Christian Chalonge (1978)
Il maestro di nuoto (Le Maître-nageur) (1979)
La notte in bianco (Melancoly Baby), regia di Clarisse Gabus (1979)
La terrazza, regia di Ettore Scola (1980)
La banchiera (La Banquière), regia di Francis Girod (1980)
Vi amo (Je vous aime), regia di Claude Berri (1980)
Un assassin qui passe, regia di Michel Vianey (1981)
Passione d'amore, regia di Ettore Scola (1981)
Malevil, regia di Christian de Chalonge (1981)
Rebus per un delitto (Une affaire d'hommes), regia di Nicolas Ribowski (1981)
Acque profonde (Eaux profondes), regia di Michel Deville (1981)
Il grande perdono (Le Grand Pardon), regia di Alexandre Arcady (1982)
Killer boulevard (Boulevard des assassins), regia di Boramy Tioulong (1982)
Il mondo nuovo (La Nuit de Varennes), regia di Ettore Scola (1982)
Colpire al cuore, regia di Gianni Amelio (1983)
Finalmente domenica! (Vivement dimanche!), regia di François Truffaut (1983)
La crime, regia di Philippe Labro (1983)
Sotto tiro (Under Fire), regia di Roger Spottiswoode (1983)
Scandalo a palazzo (Le Bon Plaisir), regia di Francis Girod (1984)
Donne di nessuno (Femmes de personne), regia di Christopher Frank (1984)
Viva la vita (Viva la vie!), regia di Claude Lelouch (1984)
L'estate prossima (L'Été prochain), regia di Jean-Louis Trintignant (1985)
Tornare per rivivere (Partir, revenir), regia di Claude Lelouch (1985)
Rendez-vous, regia di André Téchiné (1985)
Sortüz egy fekete bivalyért, regia di László Szabó (1985)
L'Homme aux yeux d'argent, regia di Pierre Granier-Deferre (1985)
Un uomo, una donna oggi (Un homme et une femme : 20 ans déjà), regia di Claude Lelouch (1986)
15 août, regia di Nicole Garcia – cortometraggio (1986)
La donna della mia vita (Le Femme de ma vie), regia di Régis Wargnier (1986)
Le moustachu, regia di Dominique Chaussois (1987)
La valle fantasma (La Vallée fantôme), regia di Alain Tanner (1987)
Bunker Palace Hôtel, regia di Enki Bilal (1989)
Merci la vie - Grazie alla vita (Merci la vie), regia di Bertrand Blier (1991)
L'Instinct de l'ange, regia di Richard Dembo (1993)
L'Œil écarlate, regia di Dominique Roulet (1993)
Tre colori - Film rosso (Trois couleurs: Rouge), regia di Krzysztof Kieślowski (1994)
Regarde les hommes tomber, regia di Jacques Audiard (1994)
Fiesta, regia di Pierre Boutron (1995)
C'est jamais loin, regia di Alain Centonze (1996)
Un héros très discret, regia di Jacques Audiard (1996)
Tykho Moon, regia di Enki Bilal (1996)
Un homme est tombé dans la rue, regia di Dominique Roulet (1996)
Ceux qui m'aiment prendront le train, regia di Patrice Chéreau (1998)
Janis & John (Janis et John), regia di Samuel Benchetrit (2003)
Amour, regia di Michael Haneke (2012)
Happy End, regia di Michael Haneke (2017)
I migliori anni della nostra vita (Les Plus Belles Années d'une vie), regia di Claude Lelouch (2019)
Raymond Allen "Ray" Liotta (Newark, 18 dicembre 1954 – Santo Domingo, 26 maggio 2022)
E' stato un attore statunitense.
A soli 6 mesi viene adottato dalla famiglia Vidimarli-Liotta. Anche sua sorella Linda è stata adottata. Nel complesso, Liotta ha un fratellastro, cinque sorellastre e una sorella. Frequenta la "University of Miami" (si paga i corsi lavorando in un cimitero), dove stringe amicizia con l'attore Steven Bauer, a cui dovrà in seguito il primo ruolo importante della sua carriera cinematografica. Lavora infatti in soap opera, film tv e musical, in ruoli sempre diversi, finché nel 1986, grazie all'allora moglie di Bauer, Melanie Griffith, ottiene il ruolo di Ray Sinclair in Qualcosa di travolgente, dove interpreta il ruolo dell'ex marito psicotico e violento di Lulù, interpretata dalla stessa Griffith, e che gli frutta una candidatura al Golden Globe come miglior attore non protagonista.
Dopo quest'esordio, Liotta rifiuta interpretazioni simili per accettare ruoli anche minori in commedie e thriller, quali Nick e Gino e L'uomo dei sogni. Nel 1990 Martin Scorsese lo vuole per il film Quei bravi ragazzi nel ruolo del protagonista (Henry Hill), un italo-irlandese che cerca di fare strada nella mafia americana, ruolo che lo impone su pubblico e critica e che fa apprezzare le sue doti di attore carismatico; dopo questa interpretazione, per non diventare un caratterista, sceglie ancora una volta ruoli diversi: un poliziotto maniaco in Abuso di potere, un vedovo che scrive jingle pubblicitari in Una moglie per papà, un militare ribelle in Fuga da Absolom.
Nonostante la sua popolarità sia legata soprattutto ai primi anni novanta, che lo vedono emergere come sex symbol, Liotta continua a lavorare con registi come Guy Ritchie (Revolver), Ridley Scott (Hannibal) e Ted Demme (Blow).
Ha dato la voce a Tommy Vercetti, protagonista del videogioco GTA Vice City e ha inoltre dato il volto al personaggio Billy Handsome nella modalità Zombie del videogioco Call of Duty: Black Ops II.
Il 12 agosto 2014 appare come protagonista nel video Lovers on the Sun di David Guetta sul canale del DJ stesso.
Liotta è morto nel sonno a 67 anni il 26 maggio 2022 a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana, dove si era recato per girare il film Dangerous Waters.
Le sue interpretazioni
Donna sola (The Lonely Lady), regia di Peter Sasdy (1983)
Qualcosa di travolgente (Something Wild), regia di Jonathan Demme (1986)
Arena Brains, cortometraggio, regia di Robert Longo (1987)
Nick e Gino (Dominick and Eugene), regia di Robert M. Young (1988)
L'uomo dei sogni (Field of Dreams), regia di Phil Alden Robinson (1989)
Quei bravi ragazzi (Goodfellas), regia di Martin Scorsese (1990)
Articolo 99 (Article 99), regia di Howard Deutch (1992)
Abuso di potere (Unlawful Entry), regia di Jonathan Kaplan (1992)
Fuga da Absolom (No Escape), regia di Martin Campbell (1994)
Una moglie per papà (Corrina, Corrina), regia di Jessie Nelson (1994)
Quando gli elefanti volavano (Operation Dumbo Drop), regia di Simon Wincer (1995)
Specchio della memoria (Unforgettable), regia di John Dahl (1996)
Turbulence - La paura è nell'aria (Turbulence), regia di Robert Butler (1997)
Cop Land, regia di James Mangold (1997)
Phoenix - Delitto di polizia (Phoenix), regia di Danny Cannon (1998)
I Muppets venuti dallo spazio (Muppets from Space), regia di Tim Hill (1999)
Le due verità (Forever Mine), regia di Paul Schrader (1999)
Pilgrim - Il fuggitivo (Pilgrim), regia di Harley Cokeliss (2000)
La voce degli angeli (A Rumor of Angels), regia di Peter O'Fallon (2000)
Hannibal, regia di Ridley Scott (2001)
Heartbreakers - Vizio di famiglia (Heartbreakers), regia di David Mirkin (2001)
Blow, regia di Ted Demme (2001)
Narc - Analisi di un delitto (Narc), regia di Joe Carnahan (2002)
John Q, regia di Nick Cassavetes (2002)
Identità (Identity), regia di James Mangold (2003)
Last Shot (The Last Shot), regia di Jeff Nathanson (2004)
Control, regia di Tim Hunter (2004)
Revolver, regia di Guy Ritchie (2005)
Doppia ipotesi per un delitto (Slow Burn), regia di Wayne Beach (2005)
Even Money, regia di Mark Rydell (2006)
Local Color, regia di George Gallo (2006)
Rivincita per due (Comeback Season), regia di Bruce McCulloch (2006)
Smokin' Aces, regia di Joe Carnahan (2006)
Svalvolati on the road (Wild Hogs), regia di Walt Becker (2007)
In the Name of the King (In the Name of the King: A Dungeon Siege Tale), regia di Uwe Boll (2007)
Battle in Seattle - Nessuno li può fermare (Battle in Seattle), regia di Stuart Townsend (2007)
Hero Wanted, regia di Brian Smrz (2008)
Crossing Over, regia di Wayne Kramer (2009)
Observe and Report, regia di Jody Hill (2009)
Powder Blue, regia di Timothy Linh Bui (2009)
La linea, regia di James Cotten (2009)
Youth in Revolt, regia di Miguel Arteta (2009)
Ricomincio da zero (Crazy on the Outside), regia di Tim Allen (2010)
Notte folle a Manhattan (Date Night), regia di Shawn Levy (2010)
Il guinness dei pupazzi di neve (Snowmen), regia di Robert Kirbyson (2010)
Chasing 3000, regia di Gregory J. Lanesey (2010)
Segui il tuo cuore (Charlie St. Cloud), regia di Burr Steers (2010)
The Son of No One, regia di Dito Montiel (2011)
The Details, regia di Jacob Aaron Estes (2011)
La notte non aspetta 2 - Strade violente (Street Kings 2: Motor City), regia di Chris Fisher (2011)
The River Murders - Vendetta di sangue (The River Murders), regia di Rich Cowan (2011)
Field of Dreams 2: Lockout, cortometraggio, regia di Eric Appel (2011)
The Entitled, regia di Aaron Woodley (2011)
Ticket Out, regia di Doug Lodato (2012)
Nudi e felici (Wanderlust), regia di David Wain (2012)
Cogan - Killing Them Softly (Killing Them Softly), regia di Andrew Dominik (2012)
Breathless, regia di Jesse Baget (2012)
The Iceman, regia di Ariel Vromen (2012)
Come un tuono (The Place Beyond the Pines), regia di Derek Cianfrance (2012)
Yellow, regia di Nick Cassavetes (2012)
Bad Karma, regia di Suri Krishnamma (2012)
The Devil's in the Details, regia di Waymon Boone (2013)
Pawn, regia di David A. Armstrong (2013)
Suddenly, regia di Uwe Boll (2013)
Muppets 2 - Ricercati (Muppets Most Wanted), regia di James Bobin (2014)
La formula della felicità (Better Living Through Chemistry), regia di Geoff Moore e David Posamentier (2014)
The Identical, regia di Dustin Marcellino (2014)
Sin City - Una donna per cui uccidere (Sin City: A Dame to Kill For), regia di Robert Rodriguez e Frank Miller (2014)
Revenge of the Green Dragons, regia di Andrew Lau ed Andrew Loo (2014)
La regola del gioco (Kill the Messenger), regia di Michael Cuesta (2014)
Go with Me - Sul sentiero della vendetta (Go with Me), regia di Daniel Alfredson (2015)
Campus Code, regia di Cathy Scorsese e Kenneth M. Waddell (2015)
Flock of Dudes, regia di Bob Castrone (2016)
Sticky Notes, regia di Amanda Sharp (2016)
Storia di un matrimonio (Marriage Story), regia di Noah Baumbach (2019)
Fast Times at Ridgemont High Table Read, regia di Ivan Dudynsky (2020)
Hubie Halloween, regia di Steven Brill (2020)
No Sudden Move, regia di Steven Soderbergh (2021)
I molti santi del New Jersey (The Many Saints of Newark), regia di Alan Taylor (2021)
Gli Stati Uniti sotto shock per la strage alla scuola elementare di Uvalde, in Texas.
Diciannove bambini e due adulti, di cui un insegnante, sono stati uccisi a sangue freddo in classe da un ragazzo di 18 anni, Salvador Ramos.
Un massacro che allunga la striscia di sangue negli Stati Uniti dove ci sono state più di 200 sparatorie di massa dall'inizio dell'anno.
I bambini e le due maestre uccise nella sparatoria erano tutti nella stessa classe, una quarta (frequentata di solito da alunni di 9-10 anni): lo riferisce la Cnn.
Il killer era un diciottenne senza precedenti penali, senza alcun problema mentale conosciuto.
Ha usato un fucile AR-15 e "l'unico segnale" che una strage era all'orizzonte era su Facebook, Dove aveva scritto "30 minuti prima di raggiungere la scuola: sto per sparare a mia nonna. Successivamente aveva scritto: ho sparato a mia nonna. Poi 15 minuti prima della strage aveva aggiunto: sto per sparare in una scuola elementare". Lo afferma il governatore del Texas Greg Abbott, sottolineando che che il killer ha sparato al volto della nonna e poi è fuggito. Si è quindi recato alla scuola elementare, dove è entrato dalla porta posteriore.