17 luglio 2011

18 luglio 1995 - Muore al Tour de France Fabio Casartelli

























(Como, 16 agosto 1970 – Tarbes, 18 luglio 1995)

Ciclista su strada italiano. Fu medaglia d'oro olimpica a Barcellona 1992. Morì in seguito a una caduta lungo la discesa del Colle di Portet-d'Aspet durante il Tour de France 1995.

Iniziò a praticare il ciclismo a 9 anni, su iniziativa del padre Sergio, corridore dilettante di buon livello.
A una lunga serie di vittorie nelle categorie giovanili, seguì un'altrettanto ricca carriera nei dilettanti che, nel 1992, gli valse la convocazione per la prova su strada dei Giochi della XXV Olimpiade di Barcellona: Casartelli si aggiudicò la medaglia d'oro, primo italiano a riuscire nell'impresa dal 1968.
Nel 1993 ottenne il primo contratto da professionista con la Ceramiche Ariostea di Giancarlo Ferretti, con la quale vinse una tappa alla Settimana Ciclistica Bergamasca e la classifica finale del G.P. Lotteria al Giro d'Italia. Nel 1994 passò alla ZG Mobili e l'anno successivo alla statunitense Motorola, dove aveva tra i compagni di squadra Lance Armstrong.
Il 18 luglio 1995, durante la quindicesima tappa del Tour de France (Saint-Girons - Cauterets), cadde lungo la discesa del Colle di Portet-d'Aspet battendo violentemente la testa contro un paracarro: morì durante il trasporto in elicottero all'ospedale di Tarbes, senza aver mai ripreso conoscenza.Lasciò la moglie romagnola Annalisa, ex ciclista, sposata nell'autunno del 1993, e il figlio Marco, nato il 13 maggio 1995, con i quali viveva ad Albese con Cassano, sulle colline tra Erba e Como.
Il giorno successivo, dopo un minuto di silenzio, partì la sedicesima tappa che venne neutralizzata:in un mesto trasferimento, il gruppo rimase compatto e a bassa andatura; al traguardo, davanti al resto del gruppo, passarono affiancati tutti i ciclisti della Motorola, squadra di Casartelli. Primo, solo per la cronaca, concluse Andrea Peron.Due giorni dopo, all'arrivo della diciottesima tappa, tagliando per primo il traguardo, Lance Armstrong alzò le dita al cielo dedicando la vittoria di tappa allo sfortunato compagno di squadra.


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