18 marzo 2012

19 marzo 2002 - L'omicidio brigatista di Marco Biagi


















(Bologna, 24 novembre 1950 – Bologna, 19 marzo 2002)

E' stato un giuslavorista italiano, più volte consulente del Governo italiano, assassinato dalle Nuove Brigate Rosse. Vincitore nel 1969 di un posto di allievo presso il collegio medico-giuridico di Pisa (attuale Scuola Superiore Sant'Anna), vi ha dovuto rinunciare al secondo anno per ragioni familiari e si è poi laureato in giurisprudenza a Bologna con una tesi in diritto del lavoro. Noto giuslavorista, è stato professore presso le Università di Pisa, Università della Calabria, Università di Ferrara e infine all'Università di Modena e Reggio Emilia. È stato per molti anni professore presso il prestigioso Bologna Center della John Hopkins University. A partire dagli anni '90 ha avuto numerosi incarichi governativi come consulente ed esperto di diritto del lavoro:


Prima di morire, Marco Biagi aveva scritto cinque lettere in cui si diceva preoccupato per le minacce che riceveva. Il testo delle lettere, indirizzate al presidente della camera Pierferdinando Casini, al ministro del lavoro Roberto Maroni, al sottosegretario al lavoro Maurizio Sacconi, al prefetto di Bologna ed al direttore generale di Confindustria Stefano Parisi è stato pubblicato dal quindicinale Zero in condotta e poi riportato da Repubblica.In tali lettere spiegava anche che la sua preoccupazione era causata dal fatto che i suoi avversari (Sergio Cofferati in primo luogo), criminalizzavano la sua figura. Biagi sostiene inoltre che una persona attendibile gli ha riferito che Cofferati lo aveva minacciato.
Il 19 marzo 2002 venne ucciso, a 51 anni, da alcuni militanti delle Nuove Brigate Rosse, in un agguato a Bologna in via Valdonica, sotto casa sua, mentre rientrava verso le ore 20.

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