4 luglio 2012

5 luglio 1950 - Viene ucciso il bandito Salvatore Giuliano

























(Montelepre, 22 novembre 1922 – Castelvetrano, 5 luglio 1950)

E' stato un brigante siciliano, che sfruttò la copertura di capo dell'EVIS, un gruppo di separatisti attivo principalmente a partire dalla fine della seconda guerra mondiale per le sue azioni criminose.

Fu accusato della strage di Portella della Ginestra del 1 maggio 1947, presso Piana degli Albanesi (PA), contro duemila lavoratori, in prevalenza contadini, riunitisi per manifestare contro il latifondismo ed a favore dell'occupazione delle terre incolte, oltre che per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana, svoltesi il 20 aprile di quell'anno e nelle quali il Blocco del Popolo, la coalizione PSI - PCI aveva conquistato 29 rappresentanti su 90(con il 29% circa dei voti) contro i soli 21 della DC (crollata al 20% circa). L'eccidio causò 11 morti e 27 feriti.

Operò ancora per diverso tempo in contesti sempre più ristretti, prima di essere ucciso, ufficialmente in uno scontro con i carabinieri del "Comando forze repressione banditismo" del colonnello Ugo Luca guidati dal capitano Perenze, nel cortile dell'avvocato De Maria in via Mannone a Castelvetrano (TP) il 5 luglio 1950, dove era andato, attratto dal suo luogotenente, il cugino Gaspare Pisciotta, che avrebbe dovuto farlo imbarcare su un sommergibile USA per farlo riparare negli Stati Uniti. Sulla sua morte subito apparvero diverse incongruenze della versione degli inquirenti.

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