15 dicembre 2012

16 dicembre 1945 - Muore il fondatore Fiat Giovanni Agnelli
















(Villar Perosa, 13 agosto 1866 – Torino, 16 dicembre 1945)

E' stato un imprenditore e politico italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XXVI legislatura.
Fu il capostipite della famiglia di imprenditori torinesi. Nonno di Gianni Agnelli, proprietario terriero, fu ufficiale di cavalleria e senatore del Regno. Fu tra i fondatori della casa automobilistica FIAT nel 1899, e ne fu amministratore delegato e presidente.

Figlio di Edoardo (1831-1871) e di Aniceta Crisetti iniziò gli studi al collegio San Giuseppe, poi venne avviato alla carriera militare presso l'Accademia militare di Modena presso cui conseguì il grado di ufficiale. In seguito frequentò la scuola d'applicazione di Pinerolo iniziando la sua carriera nel Savoia cavalleria.Nel 1889 sposò Clara Boselli (1869 - 1946), dal cui matrimonio nacquero due figli: Edoardo e Aniceta Caterina (1889 - 1928).
Sviluppò un interesse per la meccanica che lo portò, senza grossi risultati, ad alcuni tentativi imprenditoriali nel campo. Nel 1893 lasciò l'esercito per tornare a Villar Perosa con l'intenzione di dedicarsi all'attività di famiglia, l'agricoltura. Intraprese il commercio di legnami e sementi. Fu nominato sindaco di Villar Perosa nel 1895 e restò in carica per mezzo secolo.

A Torino, dove si trasferì, frequentò il caffè di madame Burello dove conobbe alcuni aristocratici appassionati di meccanica e di automobilismo. Nel 1896 entrò come socio di capitale nelle Officine Storero che a Torino costruivano biciclette, per le quali concluse un contratto di importazione in esclusiva dei tricicli Prunelle, dotati di motore a scoppio De Dion-Bouton.
Il 1º luglio 1899 fu tra i fondatori della Fabbrica Italiana Automobili, conosciuta poi come FIAT. Nel 1906, con il costruttore di biciclette e matematico Enrichino Faccher di Borgo Bannia, fondò la "Roberto Incerti & C. Villar Perosa" (RIV) per produrre cuscinetti a sfera. La nuova azienda portò ad un notevole sviluppo del paese.

Il successo negli affari di Agnelli fu funestato dalla morte dei figli, Aniceta nel 1928 ed Edoardo nel 1935 (vittima di un incidente aereo all'idroscalo di Genova). Edoardo, dal 1920 presidente della RIV, era avviato alla carriera del padre. Lo sconforto spinse Giovanni Agnelli ad abbandonare l'attività imprenditoriali ma il parroco del paese lo convinse a cambiare idea. Gli anni successivi fino allo scoppio della seconda guerra mondiale registrarono un notevole sviluppo delle imprese familiari e il nipote Gianni, figlio di Edoardo, venne designato successore di Giovanni Agnelli alla guida delle aziende.

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