11 giugno 2017

12 giugno 1817 - La prima bicicletta ideata dal barone von Sauerbronn



















Inventata (ma era senza pedali né freni) dal barone von Sauerbronn il 12 giugno 1817, era un «democratico cavallo a due ruote». Oggi è simbolo di sostenibilità ambientale e veicolo sinonimo di eleganza di vita e di pensiero.

Per i futuristi fu emblema (insieme all’automobile, alla motocicletta, all’aeroplano, al motoscafo) di una nuova estetica legata alla velocità meccanica, in grado di polverizzare distanze, accelerare emozioni, dilatare i sensi verso nuovi orizzonti fisici, psichici, mentali. Il dadaismo, con il primo ready-made di Marcel Duchamp, ne fece il simbolo della grande rivoluzione concettuale del Novecento e Pablo Picasso, continuando nel gioco di dare nuovi significati alle cose, la trasformò in Testa di toro. È la bicicletta, nata a Mannheim esattamente duecento anni fa (12 giugno 1817) da un’idea del bizzarro barone Karl Friedrich Christian Ludwig Freiherr Drais von Sauerbronn (più brevemente, Karl Drais). Che la pensò non come ludico torello di legno, ma come democratico cavallo a due ruote. Nessun bisogno di nutrirlo, curarlo, sostituirlo alle stazioni di posta. Un’intuizione in anticipo sulla spending rewiev.

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