31 ottobre 2020

31 ottobre 1984 - Viene assassinata la Primo Ministro indiana Indira Gandhi

 













Indira Priyadarshini Nehru-Gandhi (Allahabad, 19 novembre 1917 – Nuova Delhi, 31 ottobre 1984) è stata una politica indiana. Fu il primo Primo ministro donna indiano e rappresentò una figura centrale nel Congresso Nazionale Indiano. Indira Gandhi, che lavorò in politica dal 1966 al 1977 e poi di nuovo dal 1980 fino al suo assassinio nel 1984, fu la seconda ministra per anzianità di servizio e l'unica donna a ricoprire questa carica. Indira Gandhi fu l'unica figlia del Primo ministro indiano, Jawaharlal Nehru. Fu designata Capo di stato maggiore dell'amministrazione capeggiata da suo padre tra il 1947 e il 1964 e arrivò a esercitare una notevole influenza, seppur non ufficiale, al governo. Fu eletta presidente del Congresso nazionale indiano nel 1959. Fino alla morte di suo padre nel 1964, la Gandhi rifiutò di gareggiare per la presidenza del partito e al contrario decise di diventare capo di gabinetto nel governo capeggiato da Lal Bahadur Shastri. Nelle elezioni di partito tenutesi all'inizio del 1966 (dopo la morte di Shastri), sconfisse il suo rivale Morarji Desai, per diventare leader del partito e quindi succedette a Shastri come Primo ministro indiano. 

Indira Gandhi morì il 31 ottobre 1984, uccisa dalle sue due guardie del corpo sikh che intendevano vendicare la brutale repressione del movimento rivoluzionario sikh. La sera del 30 ottobre, Indira Gandhi era appena tornata da un faticoso giro elettorale nell'Orissa. In quell'occasione aveva concluso il discorso con queste parole: 

 «Non ho l'ambizione di vivere a lungo, ma sono fiera di mettere la mia vita al servizio della nazione. Se dovessi morire oggi, ogni goccia del mio sangue fortificherebbe l'India.»

La mattina del 31 ottobre del 1984, alle 9.08, Indira scese i tre gradini della residenza per raggiungere il giardino. Vestita di un sari arancione (uno dei colori della bandiera nazionale dell'India) si avviò verso le due guardie responsabili della sua sicurezza, e fece loro un cenno di saluto. La Gandhi conosceva bene uno dei due, il trentaquattrenne Beant Singh. L'altro era il ventunenne Satwant Singh, in servizio da pochi mesi. Non appena ebbe salutato le due guardie, Beant Singh (1950-1984), impugnando una pistola Walther P38, esplose tre colpi in direzione della Gandhi. Immediatamente, anche Satwant Singh (1962-1989) esplose tutte le trenta pallottole del suo mitra Sten. Non meno di sette proiettili la colpirono all'addome, una decina al petto, alcuni perforarono il cuore. Indira Gandhi non ebbe neanche il tempo di gridare. Morì sul colpo.

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