Un’azione estesa di guerra, perfettamente riuscita, nel cinquantesimo anniversario della guerra del Kippur che, proprio come allora, evidenzia una grave falla nel sistema difensivo e di intelligence di Israele.
Come nel 1973 l’esercito siriano sfondò sul Golan e quello egiziano sconfisse la poderosa barriera corazzata Bar Lev sul Canale di Suez, oggi i miliziani palestinesi riescono in una operazione mai riuscita: e filtrano decine di armati in Israele da Gaza facendosi beffe di un poderoso presidio di carri armati, militari e sistemi d’arme avanzatissimi posto da Israele a presidio del confine. Non solo, come nel 1973, l’azione di Hamas evidenzia una clamorosa falla nell’intelligence di Gerusalemme che nonostante abbia decine di “referenti” nella Striscia, e anche un sistema iper sviluppato di sorveglianza elettronica del confine con Gaza, non ha colto segnali della preparazione complessa di una operazione così massiccia.
Le notizie sono ancora frammentarie e di difficile verifica, soprattutto quella più grave: alcuni militari e civili israeliani – sostiene Hamas – sarebbero stati rapiti e portati a Gaza per umiliare Israele nei prossimi giorni con una trattativa sugli ostaggi. Si è sparsa anche la voce, non verificata, che addirittura un villaggio israeliano sia sotto controllo di Hamas.
Ovvia la reazione del governo di Gerusalemme che ha immediatamente richiamato i riservisti e convocato il gabinetto di guerra e inviato contingenti nelle zone interessate allo sfondamento dei miliziani palestinesi,iniziando con bombardamenti e raid aerei su Gaza.
Nessun commento:
Posta un commento