4 maggio 2012

4 maggio 1980 - Muore il Presidente della Jugoslavia Josip Broz Tito

























Kumrovec, 7 maggio 1892 – Lubiana, 4 maggio 1980

Per il mondo, fu comunque la morte di uno dei grandi protagonisti del XX secolo, se è vero che cento, tra capi di Stato e di governo parteciparono al suo funerale, ultimo, postumo successo diplomatico. Colpito da una cancrena alla gamba, Tito, l’uomo chiave dei Balcani, se n’era andato in una clinica di Lubiana il 4 maggio ‘80, lasciandosi alle spalle oltre 40 anni di anomalia geopolitica, il frutto di un complesso e tormentato laboratorio fondato su un’eretica “via jugoslava” al socialismo, in un paese coacervo di etnie, lingue e religioni diverse. Tenuto insieme, grazie al dispotico e carismatico potere del Maresciallo, il “comunista diverso” che, tra purghe, spietatezze e spinte riformistiche, aveva comunque quietato i Balcani e reso sicura la polveriera d’Europa. Un “dittatore comodo”, legittimato dallo stesso establishment occidentale, interessato, dopo la storica rottura con Stalin, a sostenere lo scisma indipendentista della Jugoslavia contro il monolite sovietico e il suo ruolo di cerniera tra mondo libero e mondo comunista ai tempi della Guerra fredda. Legata al suo spregiudicato padre fondatore, la Jugoslavia crollerà con lui. Aprendo, in terra balcanica, ad anni di sconvolgenti carneficine.

Giovanna Gabrielli

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