7 giugno 2013
8 giugno 1971 - Muore l'editore Arnoldo Mondadori
Arnoldo Mondadori (Poggio Rusco, 2 novembre 1889 – Milano, 8 giugno 1971)
E' stato un editore italiano. Fondò la casa editrice Arnoldo Mondadori Editore, tuttora la più grande d'Italia.
Dopo aver terminato la quarta elementare, Arnoldo lascia la scuola (non arriva dunque alla licenza elementare) ed inizia a lavorare in una drogheria. Comincia, così, la carriera di venditore, a diretto contatto con la gente. Per la sua abilità di venditore veniva soprannominato Incantabiss (incantatore di serpenti). Presta la propria opera in casa del proprietario della drogheria Ai coloniali, svegliando i figli, vestendoli e accompagnandoli a scuola. Lavora sodo per un breve periodo a Mantova, scaricando casse e facendo il venditore ambulante. Passa tuttavia ben presto a lavorare in una cartoleria come tipografo e nel 1907 realizza la sua prima pubblicazione, dando inizio all'attività che lo renderà famoso in Italia e nel mondo.[1]
Nel 1911 conosce Tomaso Monicelli, il quale, reduce da un trionfante esordio teatrale, si era rifugiato ad Ostiglia, dove nel 1912 aveva fondato "La Sociale", embrione di quella che diventerà la casa editrice Arnoldo Mondadori Editore. Grazie all'amicizia e all'assidua collaborazione con Monicelli, conosce anche la sorella di quest'ultimo, Andreina, che sposerà nel 1913. Testimone alle nozze è lo scrittore forlivese Antonio Beltramelli. Tomaso Monicelli aveva con sé il figlio illegittimo avuto da Elisa Severi, Giorgio, che verrà poi cresciuto dalla stessa Andreina.
Nel 1907 Mondadori inizia l'attività editoriale a Ostiglia, con la pubblicazione nel del periodico anarco-socialista educazionista Luce! e poi con la pubblicazione del primo libro, Aia Madama di Tomaso Monicelli (nel 1912); viene anche creata la prima collana, La Lampada, che è dedicata alla letteratura per l'infanzia: vi collaborano autori di grande prestigio, come Antonio Beltramelli, Vamba, Guido Gozzano. La sede della prima tipografia (Palazzina Mondadori), in Via Gramsci, è stata restaurata ed ospita la sua Biblioteca personale e privata, composta da circa 1.000 libri, aule didattiche e sale espositive.
Nel 1933 esce la collana Medusa, i cui libri hanno tutti la stessa copertina profilata di verde. Diventa subito un oggetto di culto per il ristretto pubblico dei lettori italiani. Nel secondo dopoguerra avviene il trasferimento della casa editrice a Milano. Nel 1965 la Mondadori dà vita ad una rivoluzione, quella degli "Oscar". Per la prima volta i libri, in formato tascabile, si compravano in edicola, ogni settimana un titolo. Fu un grande successo commerciale. Nel 1968 Arnoldo lascia la presidenza della casa editrice al figlio Giorgio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento