19 ottobre 2013

20 ottobre 2011 - Viene ucciso Muammar Gheddafi


























Muammar Gheddafi (Sirte, 7 giugno 1942 – Sirte, 20 ottobre 2011)

E' stato un militare e politico libico. Per quarantadue anni è stato la massima autorità del proprio paese, fino alla sua deposizione da parte del Consiglio nazionale di transizione (CNT) durante la Guerra civile libica del 2011, senza ricoprire stabilmente alcuna carica ufficiale ma fregiandosi soltanto del titolo onorifico di Guida e Comandante della Rivoluzione della Grande Jamāhīriyya Araba Libica Popolare. Gheddafi è stato infatti la guida ideologica del colpo di stato militare che il 1º settembre 1969 portò alla caduta della monarchia (accusata di essere corrotta ed eccessivamente filo-occidentale[1]) del re Idris I di Libia e del suo successore Hasan. Gheddafi instaurò dapprima una dittatura militare, poi, si avvicinò al socialismo arabo di Gamal Abd el-Nasser, infine proclamò il "regime delle masse", basato sulla nuova ideologia, ispirata all'incontro tra Islam, socialismo e capitalismo, del libro verde. Gheddafi è stato ucciso dai ribelli del CNT e la sua morte ha segnato la fine della guerra civile, almeno formalmente.

Nasce a Sirte, che al tempo fu parte della provincia italiana di Misurata, in una famiglia islamica di cui però non si conosce molto.
All'età di sei anni Gheddafi rimane coinvolto in un incidente, durante il quale perde due suoi cugini e rimane ferito ad un braccio, a causa dell'esplosione di una mina risalente al periodo bellico[3]. Tra il 1956 e il 1961 frequenta la scuola coranica di Sirte, in cui viene a contatto con le idee panarabe di Gamal Abd el-Nasser e alle quali aderisce con entusiasmo. Nel 1961 decide di iscriversi all'Accademia Militare di Bengasi. Una volta concluso il corso (1966) e dopo un breve periodo di specializzazione in Gran Bretagna, comincia la propria carriera nell'esercito ricevendo la nomina al grado di capitano all'età di 27 anni.

Circa un anno dopo la morte di Gheddafi delle dichiarazioni di Mahmoud Jibril hanno alimentato forti sospetti secondo i quali il vero esecutore del rais non sarebbero stato un ribelle del CNT ma un agente dei servizi segreti francesi infiltrato. L'uccisione di Gheddafi sarebbe nata per evitare la divulgazione delle notizie degli stretti rapporti che legavano l'ex leader libico a Nicolas Sarkozy, allora presidente della Francia, in particolar modo dei diversi milioni di dollari versati dal rais per le campagne elettorali. In base a delle rivelazioni di Rami El Obeidi, ex responsabile per i rapporti con le agenzie di informazioni straniere per conto del Consiglio nazionale di transizione, i servizi segreti francesi avrebbero individuato Gheddafi mediante il suo satellitare; in quel periodo il rais cercava di mettersi in contatto con alcuni suoi fedelissimi fuggiti in Siria.

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