21 maggio 2014

22 maggio 2013 - Muore il presbitero partigiano Don Andrea Gallo

















Don Andrea Gallo (Genova, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)

E' stato un presbitero e partigiano italiano, di fede cattolica e ideali comunisti, anarco-cristiani e pacifisti, prete di strada fondatore e animatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova.

Nel 1944, non ancora sacerdote ma studente dell’Istituto tecnico nautico, seguì il fratello Dino che comandava una formazione partigiana. Prese il nome di battaglia di “Nan” diminutivo di "Nasan", che in genovese significa "nasone", diminutivo datogli a scuola a causa del suo naso prominente.

Attratto fin da piccolo dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco, entrò nel 1948 nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e, in un'università pontificia, filosofici. Nel 1953 chiese di partire per le missioni, e venne mandato in Brasile, a San Paolo, dove compì gli studi teologici. Il governo di Getúlio Vargas in Brasile lo costrinse però, in un clima per lui insopportabile, a ritornare in Italia. Nel 1954 la tensione salì al massimo nel paese, continuò quindi gli studi a Ivrea e venne ordinato presbitero il 1º luglio 1959.

Un anno dopo venne inviato come cappellano alla nave-scuola Garaventa, noto riformatorio per minori. Lì cercò di introdurre un'impostazione educativa diversa, cercando di sostituire i metodi unicamente repressivi con una pedagogia della fiducia e della libertà. Da parte dei ragazzi c'era interesse per quel prete che permetteva loro di uscire, di andare al cinema e di vivere momenti comuni di piccola autogestione, lontani dall'unico concetto fino allora costruito, cioè quello dell'espiazione della pena.

Dopo tre anni venne spostato ad altro incarico, a suo dire senza spiegazioni, e nel 1964 decise di lasciare la congregazione salesiana chiedendo di essere incardinato nella diocesi genovese perché «La congregazione salesiana si era istituzionalizzata e mi impediva di vivere pienamente la vocazione sacerdotale». Ottenuta l'incardinazione, il cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova, lo inviò a Capraia, allora sotto la giurisdizione dell'arcidiocesi del capoluogo ligure (dal 1977 parte della diocesi di Livorno), per svolgere l'incarico di cappellano del carcere.

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