13 aprile 2015

14 aprile 1986 - Muore la scrittrice francese Simone de Beauvoir

















Simone de Beauvoir (Parigi, 9 gennaio 1908 – Parigi, 14 aprile 1986)

E' stata una scrittrice, saggista, filosofa, insegnante e femminista francese.

Fu un'esponente dell'esistenzialismo e compagna di Jean-Paul Sartre.

Simone de Beauvoir nacque a Parigi alle quattro del mattino del 9 gennaio 1908, figlia di Françoise e Georges, in una famiglia alto-borghese, segnata presto dalla bancarotta del nonno paterno Gustave Brasseur. Il triste evento costrinse i genitori di Simone e di Henriette-Hélène, la sorella di due anni più giovane, ad abbandonare l'appartamento del Boulevard Montparnasse per uno più piccolo sito in Rue de Rennes.[1]

Simone e Hélène vissero lunghi anni di disagi e ristrettezze economiche: «usavamo i vestiti fino alla corda, e anche oltre». La famiglia riusciva a stento a rinunciare alle consuetudini borghesi cui era stata abituata: continuarono i soggiorni a Meyrignac dai nonni paterni e a La Grillère presso la zia. Dimostrò sin dall'infanzia una grande passione per la natura. A Meyrignac si avventurava nei campi con Henriette e scopriva con stupore le meraviglie del paesaggio.[2] Altrettanto precoce fu la passione per lo studio. Iscritta al cattolico Istituto Cour Désir, diventò un'allieva esemplare, e decise – fatto allora insolito – di continuare a studiare e di dedicarsi all'insegnamento, allontanandosi allo stesso tempo dalla religione. Qui conobbe Elisabeth Lecoin, detta Zaza, che diventò subito sua grande amica.

Si iscrisse nel 1926 alla Sorbona, laureandosi con una tesi su Leibniz e ottenendo nel 1929 "l'agrégation" (idoneità all'insegnamento riservata ai migliori allievi francesi) in filosofia. Gli anni dell'università coincidono anche con il primo amore: il cugino Jacques Champigneulle. Simone si innamora di lui e al tempo stesso viene introdotta in un nuovo mondo: si appassiona infatti ad autori quali Gide, Radiguet e Proust, interessandosi quindi ad una letteratura ribelle ed anticonformista. Il cugino spegne però presto i sogni matrimoniali della fanciulla, e si lega a un'altra donna. Simone, ferita nei propri sentimenti, attraversa nell'estate del 1927 un periodo di depressione

Le sue opere

L'invitata (L'Invitée, 1943), trad. Federico Federici, introduzione di GIovanni Bogliolo, Mondadori, Milano, 1980
Il sangue degli altri (Le sang des autres, 1945), trad. Dianella Selvatico Estense, introduzione di Paola Decina Lombardi, Mondadori, Milano, 1985
Tutti gli uomini sono mortali (Tous les hommes sont mortels, 1946), trad. Giancarlo Vigorelli, Mondadori, Milano, 1949, con introduzione di Francesca Sanvitale, ivi, 1983
I mandarini (Les Mandarins, 1954), Premio Goncourt, trad. Franco Lucentini, Einaudi, Torino, 1955
Le belle immagini (Les Belles Images, 1966), trad. Clara Lusignoli, Einaudi, Torino, 1968
Una donna spezzata (La Femme rompue, 1967), trad. Bruno Fonzi, Einaudi, Torino, 1969
Lo spirituale un tempo (Quand prime le spirituel, 1979), trad. Dianella Selvatico Estense, Einaudi, Torino, 1980
Malinteso a Mosca (Malentendu à Moscou,2013), a cura Isabella Mattazzi, Ponte alle Grazie, Milano, 2014


Nessun commento:

Posta un commento