18 giugno 2011

19 giugno 1938 - L'Italia battendo l'Ungheria si laurea per la seconda volta campione del mondo



Finalmente Jules Rimet riesce a far assegnare la coppa del mondo al suo paese.
Dopo il mondiale del '34 e l'oro olimpico del '36, l'Italia di Pozzo va in Francia a caccia di un fantastico tris. La squadra, più forte di quattro anni prima, è convinta dei propri mezzi ed è ricca di giocatori di classe: il trio Colaussi-Piola-Meazza non ha eguali al Mondo.
Il clima è, però, ostile agli azzurri poichè la Francia dà asilo a parecchi esuli politici antifascisti. Ancora una volta forfait degli inglesi e degli uruguagi. Prima dell'inizio della competizione, una delle squadre qualificate scompare: si tratta dell'Austria che l'11 marzo viene annessa alla Germania della quale diventa una provincia. Manca anche un altro squadrone: la Spagna che è ancora dilaniata dalla guerra civile.
La prima convocazione dei 22 partecipanti avviene, come nel 1934, all'Alpino di Gignese. Successivamente spostamento a Cuneo da dove si andrà direttamente in Francia. Durante il ritiro di Cuneo le 2 amichevoli contro Belgio e Jugoslavia.
Gli azzurri faticano soltanto all'esordio contro la Norvegia, battuta per 2 a 1 dopo i tempi supplementari. Poi nei quarti contro la Francia padrona di casa gli azzurri danno spettacolo e il 3-1 finale non ammette discussioni.
In semifinale analoga sorte tocca al Brasile, superato a Marsiglia per 2 a 1, con gol di Colaussi e Meazza. Quindi la spettacolare finale disputata allo stadio parigino Colombes: 60 mila spettatori applaudono alla velocità degli azzurri, che schiantano i magiari, ancora impostati su ritmi blandi, tipici della scuola danubiana.
Il secondo titolo è firmato da due doppiette di Colaussi e Piola. Gli ungheresi riconoscono sportivamente la superiorità dell'Italia e il loro capitano Sarosi, stringendo la mano a Meazza, gli sussurra in perfetto italiano: "La vittoria è andata certamente ai migliori".
E' il grande momento dello sport azzurro, vincitore con Bartali del Tour de France, come sottolineato dal Presidente della Repubblica Francese Lebrun, che nel consegnare al capitano azzurro Meazza la Coppa Rimet già vinta quattro anni prima a Roma, esclama: "Vincono proprio tutto, questi benedetti italiani!".


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