3 giugno 2011
4 giugno 1989 - Inizia il massacro in piazza Tiananmen a Pechino
Ancora oggi le stime dei morti variano. Il governo cinese parlò inizialmente di 200 civili e 100 soldati morti, ma poi abbassò il numero di militari uccisi ad "alcune dozzine". La CIA stimò invece 400–800 vittime. La Croce Rossa riferì 2600 morti e 30.000 feriti. Le testimonianze di stranieri affermarono invece che 3000 persone vennero uccise. La stessa cifra fu data da un sito inglese di Pechino. Le stime più alte parlarono di 7.000 – 12.000 morti. Organizzazioni non governative come Amnesty International hanno denunciato che, ai morti per l'intervento, vanno aggiunti i giustiziati per "ribellione", "incendio di veicoli militari", ferimento o uccisione di soldati e reati simili. Amnesty International ha stimato che il loro numero è superiore a 1000.
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In Cina ancora è impossibile parlare di questo evento..
RispondiEliminaInfatti la Cina non è una democrazia,oltre a questo avvenimento top secret,un premio Nobel cinese
Elimina,Liu Xiaobo,è stato lasciato morire in carcere pur essendo gravemente malato,al regime non piaceva ciò che scriveva