La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Il testo dell'articolo 1 della legge italiana definisce così le finalità del Giorno della Memoria:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Il numero delle vittime del nazismo
Ebrei (Jews) 42% 6 milioni
Polacchi, Ucraini e Bielorussi (Ethnic Poles, Ukranians & Belarusians) 22% 3,5 / 4 milioni
Prigionieri di guerra sovietici (Soviet POWs) 20% 3 milioni
Politici (Politicals) 10% 1,5 / 2 milioni
Jugoslavi (Jugoslavia) 3% 320 000 / 350 000 (serbi); 20 000 / 25 000 (sloveni)
Rom 2% 196 000 / 300 000
Disabili (Disabled) 1% 250 000 / 270 000
Altri (Other) 1% 5 000 / 15 000 (omosessuali); 1 900 (testimoni di Geova); piccoli gruppi di afro-europei; ecc.»
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