14 aprile 2019

15 aprile 2017 - Muore la centenaria Emma Morano
















Emma Martina Luigia Morano, vedova Martinuzzi (Civiasco, 29 novembre 1899 – Pallanza, 15 aprile 2017)

E' stata una supercentenaria italiana vissuta 117 anni e 137 giorni. Ha detenuto il titolo di decana d'Italia e d'Europa dal 2 aprile 2013 e di decana dell'umanità dal 12 maggio 2016.

Ultima persona vivente nata prima del 1900, occupa il settimo posto nella lista delle 100 persone più longeve accertate, è la seconda europea più longeva di sempre dopo Jeanne Calment ed è l'unica persona nata in Italia ad aver raggiunto i 117 anni.

Emma Martina Luigia Morano nacque il 29 novembre 1899 a Civiasco, in provincia di Vercelli, primogenita di otto figli (tre maschi e cinque femmine) dall'italiano Giovanni Morano e dalla svizzera Matilde Bresciani.

Appartiene a una famiglia con tradizioni di longevità, in cui la madre, una zia e alcune sorelle, hanno raggiunto i novant'anni; in particolare, una sorella, Angela (1908-2011), ha superato l'età centenaria.

Da bambina si trasferisce nell'Alto Novarese, nell'attuale VCO, inizialmente a Villadossola, per seguire il lavoro del padre, ma a causa del clima poco salubre, si sposta presto sul Lago Maggiore a Pallanza, all'epoca comune autonomo (oggi parte della città di Verbania).

Perso nella prima guerra mondiale il primo fidanzato (in realtà, come testimonia il numero di marzo 2014 de L'Alpino, il ragazzo era rientrato ferito dal fronte e non era più riuscito a ritrovarla in quanto nel frattempo lei si era trasferita, ma si è preferito non raccontare niente ad Emma), nell'ottobre 1926 sposa Giovanni Martinuzzi (1901-1978).

Nel 1937 nasce l'unico figlio della coppia, Angelo, che tuttavia muore dopo appena sei mesi di vita.

L'unione con il marito non è felice, soprattutto a causa di ripetuti maltrattamenti e di violenze fisiche, così nel 1938 la signora Morano decide, seppur rimanendo formalmente sposata, di separarsi di fatto dal marito, mandandolo via di casa.

Ha lavorato fino al 1954 come operaia presso lo jutificio Maioni di Pallanza; e in seguito trova impiego nella cucina del Collegio "Santa Maria", gestito dai Marianisti, rimanendovi fino al 1975, anno in cui va definitivamente in pensione.

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